02 dicembre - Viviana, o Bibiana, è nata a Roma. La sua famiglia è nota per la sua cristianità e nobiltà. Flaviano era suo padre, prefetto di Roma, e Giuliano lo fece incarcerare per essersi convertito al cristianesimo. Esiliato in Toscana, vi morì.
Viviana, sua sorella Dimitri e la loro madre, Dafrose, rimasero a Roma e furono torturate: rinchiuse e ridotte alla fame nella loro stessa casa. Tuttavia, questo non durò a lungo, poiché tagliarono la testa di Dafrose e saccheggiarono tutti i loro beni. Non contenti di ciò, torturarono di nuovo Viviana e Dimitri. Le due sorelle erano affamate, furono assicurate alla giustizia; e il giudice disse loro: "Temete questa morte orribile e vergognosa". Ma replicarono: "Non siamo attratte dalle ricchezze di questo mondo. Vogliamo avere Cristo. È meglio morire che indietreggiare". Uccisero la sorella di Viviana ai suoi piedi, ma per lei la sofferenza continuo’. Fu condotta davanti a una donna di meschine virtù: accarezzata, picchiata, minacciata, insultata, Viviana ha sopportato tutto questo con grande coraggio nonostante le tante tentazioni. Rimase pura per essere degna del suo sposo celeste. La donna, stanca, disse al giudice che stava perdendo tempo. Furioso per il fallimento, il giudice ha ordinato di picchiare Viviana. Legata a una colonna, fu frustata con un “gatto a nove code” fino alla morte, il 2 dicembre 362. Il suo corpo fu scaricato per essere mangiato dai cani. Ma come dicono le Scritture: "Dio custodisca le spoglie dei suoi santi", due giorni dopo, due valorosi sacerdoti presero il corpo di Viviana e lo seppellirono accanto alla madre e alla sorella.