Sabato 28 novembre 2020 — 34a settimana del tempo ordinario — Vangelo di Gesù Cristo secondo San Luca 21, 34-36 — Rimanete svegli e pregate in ogni momento: così potrete stare davanti al Figlio dell'uomo.
Gesù insegna ai suoi discepoli la temperanza. Coloro che Lo seguono devono lottare contro ogni tipo di tentazione. Quando il cuore e l'anima saranno consumati dal cibo, dalle bevande e dalle preoccupazioni della vita, dimenticheremo il paradiso e la felicità che ha da offrire. Il cuore e l'anima devono essere rivolti a Dio. Questo insegnamento rimane attuale oggi. Molti dimenticano, non conoscono o ignorano volontariamente la vita che Dio promette e si aggrappano a questa vita quaggiù.
Gesù disse: "Vegliate e pregate, perché non conoscete né il giorno né l'ora in cui il Figlio dell'uomo verrà". Ha anche annunciato: "Gli uomini moriranno di paura in previsione di ciò che accadrà nel mondo, poiché i poteri del cielo saranno scossi. Allora il Figlio dell'uomo sarà visto venire su una nuvola, con potenza e grande gloria". Ci vuole determinazione per affrontare questa situazione. Quelli che guardano al cielo e pregano, ma non si stabiliscono sulla terra sono quelli che sono pronti ad affrontarlo. Quindi Gesù ci comanda di pregare sempre; una preghiera di fiducia in Dio piena di umiltà e pazienza. Non c'è sostituto alla preghiera nella vita perché è il mezzo per comunicare con Dio che è la fonte di ogni bene. Nel Vangelo la preghiera è la via per sbarazzarsi di ogni male. Gesù anche nei momenti difficili pregava e incoraggiava i suoi discepoli a pregare. La preghiera è quindi la fonte del potere che possiamo avere per affrontare la vita. Amen!